Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Con la legge 8 marzo 2017 n.20 la Repubblica riconosce il 21 marzo quale Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. L'Amministrazione Comunale intende sottolineare questo giorno esponendo dal balcone...
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21 marzo 2025

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Con la legge 8 marzo 2017 n.20 la Repubblica riconosce il 21 marzo quale Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

L'Amministrazione Comunale intende sottolineare questo giorno esponendo dal balcone centrale del Comune l'immagine che ritrae i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, entrambi uccisi da Cosa Nostra con gli uomini della loro scorta.

Falcone fu ucciso il 23 maggio 1992 e Borsellino il 19 luglio 1992.
La ricorrenza annuale intende essere un'azione di sensibilizzazione in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
A chiedere l'istituzione di una giornata dedicata al ricordo dei nomi di tutte le vittime innocenti delle mafie furono due madri di agenti di polizia assassinati da Cosa Nostra: Carmela Montinaro, madre di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone e Saveria Antiochia, madre di Roberto Antiochia, ucciso mentre era di scorta volontaria al commissario Ninni Cassarà.
Ad oggi le vittime di mafia sono 1101 di cui 120 minori e 145 donne.

Per fare memoria di ciò ai giovani, l'Assessore all'Istruzione ha proposto alla Scuola Secondaria A.Volta la visione del film Felicia Impastato, un film di Gianfranco Albano con Lunetta Savino e Antonio Catania.
E' un film incentrato su Felicia Bortolotta dopo l'uccisione del figlio, l'attivista antimafia Peppino Impastato, avvenuta a Cinisi il 9 maggio 1978 lungo la ferrovia Palermo Trapani per opera della cosca mafiosa di Gaetano Badalamenti. La prima ricostruzione dei Carabinieri fa pensare che Peppino stava tentando di mettere in atto un attentato e ne rimase vittima o ad un suicidio.
I familiari e gli amici non credono a questa versione dei fatti, secondo loro il giovane sarebbe stato ucciso da Cosa nostra per vendicarsi dell'attivismo antimafia di Peppino. Solo dopo diversi anni i magistrati Rocco Chinnici ( ucciso dalla mafia nel 1983) e Antonino Caponnetto credono alla versione dei fatti dei familiari così, anche alle testimonianze di alcuni pentiti, il boss verrà condannato all'ergastolo nel 2002.

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Ultimo aggiornamento pagina: 24/03/2025 08:55:07

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